Circa 3 mesi fa, seduto allo stesso tavolino del bar dove sono adesso, scrivevo il post su fb dove dicevo che avrei lasciato il mio albergo.
Oggi seduto sulla stessa sedia di allora penso che sia tempo di riflessioni.
Tante cose sono successe in questi 3 mesi.
Se dovessi dare un titolo a questo periodo direi “il coraggio di cambiare”.
Cambiare non è semplice, ti mette davanti allo specchio, con le spalle al muro, ti obbliga a non mentire a te stesso.
Per questo ti migliora. Migliora la tua capacità di stare bene con te stesso.
Probabilmente alla fine il punto è proprio questo.
Per stare bene con sé stessi bisogna dare retta allo stomaco. Ascoltare quello che dice la pancia. La nostra parte irrazionale. Per questo parlo di coraggio!
Il cervello ti mette un sacco di paure. La pancia invece ti fa stare bene con te stesso.
Questo pensiero mi fa venire in mente Steve Jobs, pace all’anima sua, con il suo motto “stay hungry stay foolish” (siate affamati e folli).
Come spesso in inglese dove tutto funziona al contrario, (a partire dalla guida delle loro auto), può darsi che questa frase si debba interpretare partendo dalla fine anziché l’inizio.
Forse la follia sta nel seguire lo stomaco e coltivare quella sana fame di emozioni che ti rende vivo.
Ok ora basta fare il filosofo zen… Ma cosa ho fatto in questi 3 mesi?
Ho lasciato il mio vecchio albergo, dove avevo letteralmente spremuto l’anima per 16 anni, senza avere un lavoro nuovo già preparato.
Ai tempi mi dissi che mi sarei preso un periodo sabbatico di 1 annetto per pensare al futuro.
Dopo 13 giorni ero già tornato a lavoro in un nuovo albergo.
Dopo appena 1 settimana, un mio carissimo amico (ciao Ale), mi telefonò chiedendomi se avessi potuto coprirlo in una reception di un hotel a Firenze per un po’ di tempo.
Lui aveva avuto un grave problema familiare e doveva assentarsi dal lavoro all’improvviso.
Io ero libero e ovviamente, sia per aiutarlo che per curiosità di vedere un contesto alberghiero differente, dissi subito di sì e non me ne sono affatto pentito.
In quell’albergo sono stato bene.
Ho trovato persone in gamba, cordiali nei miei confronti e sempre pronte a sopperire a problemi spesso non dipesi a loro.
Questo accade di frequente in tutti gli alberghi.
Cose come il gestionale che non funziona, le prenotazioni che vengono scaricate alla caxxo, l’impostazione delle tariffe e via dicendo…
Tutte lacune che vengono colmate dal personale che con una memoria da elefante, si ricorda di ogni singolo errore tecnico del computer e lo rimedia semplicemente con la propria componente umana.
Il che dal mio punto di vista è pazzesco visto che siamo nell’era della tecnologia. Ma così è.
E dopo?
Dopo le ferie!
Se non ci sei passato di persona fidati di me, lavorare in albergo (senza togliere ad atri lavori) è alienante.
Orari sballati e fine settimana passati a vedere amici, moglie e figlio che vanno a spasso mentre tu rimani a lavoro. E sai come va a finire? Va che ti ritrovi da solo. Tu e il tuo lavoro, tu e i tuoi colleghi. Tu e… Nient’altro.
Questo non va bene.
Lo puoi fare per un periodo ma alla lunga devi trovare una soluzione (gli antidepressivi non valgono).
Per questo le ferie.
Ferie non pagate intendiamoci!
Io ed Elena ci siamo detti… per la prima volta nella nostra vita abbiamo la possibilità di avere del tempo disponibile senza rendere conto a nessuno.
Abbiamo nostro figlio Oliver che se lavorassimo, visto che le scuole sono chiuse, non sapremmo a chi affidare.
Sai che facciamo? Andiamo in vacanza.
E così abbiamo fatto ben 1 mese di ferie!
Siamo stati in Grecia dove avendo flessibilità di tempo e le scontistiche riservate agli addetti ai lavori abbiamo speso una cavolata.
Poi siamo andati varie volte al mare a trovare amici che ci hanno ospitato.
Infine a Londra e dintorni per coltivare l’inglese e iniettarsi una sana dose di spirito multiculturale e cosmopolita. Una figata pazzesca.. Alla faccia di chi vuole tutto uguale fatto con lo stampino!
e… la vuoi sapere una cosa?
Ogni giorno ho avuto del tempo per me stesso.
Per fare una corsetta o per leggere un libro (nel mio caso rigorosamente tecnico).
Tutte le mattine alle 7 il mio corpo mi svegliava da solo senza mettere dei timer sul telefono, mi mettevo le scarpette e andavo a correre con le cuffiette alle orecchie.
A volte canzoni, a volte la Cnn o Bbc che in inglese dava le notizie della giornata, a volte qualche podcast particolare.
… È incredibile vedere come è differente l’informazione dell’estero rispetto quella che abbiamo in Italia.
… È non è vero che all’estero ridono di noi!
Tornato dalle ferie ero una persona nuova.
Pronto a trascorrere davvero 1 anno sabbatico.
Mi dicevo che in questo periodo avrei acuito le mie competenze.
Volevo migliorare il mio inglese e francese ancora di più ed aggiungere una nuova lingua, magari il tedesco.
Poi Linkedin mi ha fregato!
Ero appena tornato dal mare.
Era un Venerdì nella prima settimana di settembre.
Ricevetti una mail da Linkedin con una offerta di lavoro da una delle aziende che seguivo su quel social network.
Incuriosito, un po’ per gioco, mandai il cv.
Mi richiamarono il giorno seguente chiedendomi un colloquio per il Lunedì stesso.
Una settimana dopo ero di nuovo dietro il banco di una reception.
Adesso ancora sono a lavorare qui. Si tratta di un albergo grande. Uno dei più grandi di tutta Firenze.
Una valanga di procedure che gli alberghi di 50/60 camere non fanno e per questo tante cose nuove da imparare.
Io sono contento perché non avevo mai fatto una esperienza così..
Affronterò questa nuova esperienza come un modo per arricchire il mio bagaglio ulteriormente.
Massima umiltà ed impegno.
Sono davvero curioso di vedere dove mi porterà…