Ho lasciato l’albergo.
Lo ho fatto il 15 di Maggio 2019 alla fine di una riunione con tutto il personale. Lo ho riconfermato il 23 Maggio definitivamente.
Durante quella riunione erano venuti fuori forti divergenze tra me, mia sorella e mio padre, ovvero i soci più importanti della azienda della quale ero il direttore.
Era accaduto un fatto gravissimo e non voglio entrare nel merito.
Quello che importa è che eravamo discordanti in relazione ai provvedimenti da adottare.
In quel momento ho capito che parlavo di cose gli altri non reputavano importanti, poggiavo le mie valutazioni su criteri che per altri erano inconsistenti, leggevo la realtà su numeri che solo io ero in grado di contare.
Sono sempre stato un data driven. Un fissato con i numeri.
Un direttore non può permettersi di non tenere conto dei numeri della sua azienda.
Quello che però è il problema è che se sei in una azienda dove la proprietà di questi numeri non sa cosa farne allora sei nel posto sbagliato.
Quando ho realizzato questa cosa ho mi sono sentito devastato.
Di colpo mi sono sentito prosciugato di tutte le energie e frastornato dall’evidenza mi è stato chiaro che ero di troppo.
Me ne sarei dovuto andare.
Avrei dovuto abbandonare l’ azienda che ho amato e fatto crescere come un figlio.
Avrei dovuto abbandonare nonostante i risultati ed il livello raggiunto.
Risultati come:
- +30% stabile sul fatturato (dal 2015)
- 9.1 su booking
- n°1 su TripAdvisor.
E’ stato terribile. Un colpo allo stomaco di una violenza ed una chiarezza inaudita.
Il giorno stesso proprio al termine della riunione venne Alessandro Greco (noto speaker radiofonico e personaggio televisivo) e la moglie Beatrice Bocci a chiedere delle disponibilità di camere per un loro evento. Chiedevano praticamente tutto l’albergo.
In questi casi si deve parlare con il direttore, e quindi con me (ancora non avevamo fatto il passaggio di consegne finale).
Gli dissi che mi dispiaceva che fossi solare e che per motivi personali ero un po’ giù di corda. Scusandomi gli dissi che avrei comunque cercato di essere professionale e fare il massimo per aiutarli nell’organizzazione del loro evento.
A queste parole Alessandro, che è una persona di fede, con la sua gentilezza e calore umano che lo ha reso famoso mi guardò e mi disse:
“non so quello che ti è capitato ma ricordati che le coincidenze non esistono, io ne ho avuto la prova più volte. Io le chiamo le Dio-incidenze”
Io non sono una persona di fede. Io no.
Tuttavia quello che ha detto mi torna.
Anche io non credo molto alle coincidenze.
Terzani lo chiamava “un filo rosso che congiunge tutto”.
- Se un fatto grave è accaduto ed ha portato alla mia conclusione del rapporto con l’albergo (e di conseguenza con un’aspetto della mia famiglia)
- Se è accaduto proprio mentre stavo formando una persona che avevo fortemente voluto,
- Se è accaduto proprio prima che me ne andassi in ferie,
- Se subito dopo è arrivato Alessadro Greco a farmi fare una riflessione
Allora vuol dire che il fatto che dopo 12/13 anni lasciassi la mia struttura era una cosa che doveva accadere. L’unica cosa che dovevo fare era avere il coraggio di fare una scelta e portarla avanti.
Una volta sentii una intervista ad Allegri, ex allenatore della Juventus.
Arrigo Sacchi gli chiedeva come facesse a fare le sue scelte. Avendo una rosa di tanti giocatori campioni qualcuno doveva rimanere necessariamente fuori.Lui da perfetto livornese rispose se hai le idee chiare le scelte sono sempre facili perché il calcio alla fine è un gioco semplice: undici uomini che devono fare un gol e possibilmente non prenderne. Stop.
Si può fare tutti i discorsi che si vuole ma se te hai il cuore leggero e fai del tuo meglio cercando di migliorare tutti i giorni con valori etici e professionali seguendo le tue idee le scelte diventano facili e le persone (i campioni) ti seguono senza far tante storie. Semplice no?
E quando non ti seguono più gli chiese Arrigo?
Allora è il momento di cambiare aria e di di andare al mare al posto di allenare una squadra.
Mi sa che anche per me è arrivato il momento di andare al mare!